DISEGNO DI LEGGE
Disposizioni fiscali per incentivare la produzione e la domanda di opere d’arte contemporanea nel territorio della Repubblica Italiana

 

a cura di Enzo Varricchio

Defiscalizzare la poesia

Studio per un
Disegno di legge

 

Disposizioni fiscali urgenti per incentivare la lettura di opere di poesia nel territorio della Repubblica Italiana
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ART. 1 - Ambito oggettivo di applicazione
Gli acquisti di libri di poesia compiuti da cittadini residenti nel territorio dello Stato, vengono sottoposti allo speciale trattamento fiscale istituito con la presente legge.
ART. 2 - Ambito soggettivo di applicazione
I cittadini residenti nel territorio dello Stato, di qualunque età, che acquisteranno beni e servizi dotati delle caratteristiche specificate al successivo art. 3 potranno dedurre i costi sostenuti e documentati per l’acquisto di detti libri dal Reddito imponibile determinato ai fini dell’applicazione dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche.
Per gli acquisti compiuti dai minori di età o da coloro che non sono tenuti alla dichiarazione dei redditi, la deduzione potrà costituire un “credito formativo” da far valere sul modello degli esercenti la potestà genitoriale ovvero da compensarsi nei modi da stabilirsi in avvenire.
ART. 3 - Caratteristiche ed esemplificazioni
Sono da ritenersi beni librari di poesia tutte le opere, edite e non, appartenenti al patrimonio culturale dell’umanità e capaci di contribuire, per il loro contenuto eroico, per lo spirito creativo, per la loro capacità di attingere nel comune sentire e per la misura della loro innovatività, alla formazione ed allo sviluppo della coscienza civica e della cultura personale di ciascun cittadino.
ART. 4 - Istanza per il riconoscimento del valore culturale del servizio formativo e Autorità competente al rilascio della relativa attestazione
a) le imprese, i singoli e le associazioni che vendono libri di poesia, onde consentire ai propri utenti di beneficiare del trattamento previsto dalla presente legge, dovranno inoltrare apposita circostanziata domanda di attestazione della idoneità del bene librario o del servizio ad esso connesso a fungere da strumento formativo e culturale, diretta all’istituenda Commissione con sede presso l’Assessorato alla Cultura di ciascun Comune con compiti di valutazione e garanzia, corredata da un quadro esauriente e dettagliato delle loro offerte, ovvero dei titoli specifici individualmente posseduti.
b) la Commissione Comunale di Valutazione e Garanzia, effettuate le opportune verifiche formali e sostanziali sulla idoneità delle strutture e dei mezzi utilizzati e dei titoli posseduti per svolgere il servizio formativo, provvederà, entro giorni novanta dalla ricezione della domanda, ad attestare, con apposita certificazione, la idoneità e valenza culturale del bene librario o del servizio e ad ammetterlo al trattamento differenziato.
Decorso il termine di cui al comma precedente, si intenderà formato il silenzio-assenso sulla domanda di certificazione.

La Relazione

Questo provvedimento, utilizzando la leva fiscale come strumento di politica economica applicato al settore della creatività artistica e della formazione intellettuale, mira a conseguire significativi progressi sul livello culturale medio del Paese.

Si tratta, ovviamente di una bozza esemplificativa, in cui si apre il discorso a tutto l’ambito della cultura. Ma è evidente che, almeno nella prima fase applicativa, potrà essere opportunamente tarato su particolari categorie svantaggiate o meritevoli (quali giovani artisti) o in via sperimentale solo sul settore degli scambi e vendite di libri di poesia.

Rappresenta un rimedio di valore strutturale ed organico all’attuale stato di crisi del settore, capace di assorbire e compenetrare le diverse istanze che da più parti provengono, dirette verso l’assunzione di interventi placebo o non risolutivi, quali forme varie di assistenze, defiscalizzazioni, ecc.

L’obiettivo è dotare di propellente la domanda di beni e servizi di rilevanza culturale, ingenerando un meccanismo virtuoso di ripresa degli investimenti di settore, capace di resuscitare l’impresa piccola, piccolissima o ancora inesistente, da sempre espressione di una intellettualità libera e concludente.

Si intende fornire uno stimolo alla lettura di testi di poesia, avvicinando tutti gli strati della popolazione, soprattutto i più giovani, per aprire la strada ad un mercato autonomo, emancipato dai condizionamenti, finalmente fondato sulla legge della qualità dei beni offerti e dei servizi resi, per riequilibrare lo status quo che attualmente presenta, come in altri settori dell’economia, il ribadirsi dei privilegi in favore delle grandi imprese, delle concentrazioni industriali e delle lobbies politiche, che restano le sole beneficiarie di un sistema ancora in larga parte di natura assistenziale e che puntano inevitabilmente ad un segmento commerciale medio basso.

La legge auspica ed invita alla riflessione sulla opportunità di alleggerire progressivamente ed organicamente il carico assistenziale in favore del settore, una volta conseguiti gli effetti da essa stessa provocati. Ciò, allo scopo di emancipare il settore dall’intervento, talora molto interessato, della politica.

La presente legge consente all’utente privato di beni e servizi di valenza culturale di sottrarne il relativo costo dalla base imponibile, ai fini del calcolo dell’IRPEF, ovvero di realizzare un risparmio nell’acquisto, ovvero di comprare ad un prezzo inferiore, senza incidere sull’imposta ma, come detto, sulla base imponibile, conseguendo lo stesso risultato concreto previsto per i professionisti e gli imprenditori .

Secondo questo meccanismo, la domanda aumenterà naturalmente, con un primo positivo effetto di maggiore diffusione dell’articolo culturale. Ciò, indurrà ad una nuova spinta produttiva (aumento dell’offerta, aumento degli offerenti) che, tenuto conto del sovradimensionamento di molte imprese italiane, (soprattutto meridionali) che operano nel settore culturale, comporterà il ridursi dei costi unitari a loro carico (i costi fissi, per un certo periodo, rimarranno gli stessi degli attuali).

L’afflusso di nuove risorse libererà gli investimenti, l’ingresso sul più appetibile mercato di nuove aziende, anche estere, oltre a nuova occupazione, creerà l’incremento della concorrenza. Aumentando la concorrenza, si genererà una corsa alla qualità ed alla diversificazione dei prodotti in commercio.

Questo elemento fungerà da ulteriore calmiere dei prezzi, già ridimensionati dalle predette economie di scala (diminuzione dei costi finali unitari, conseguente all’aumento delle quantità prodotte con gli stessi costi fissi). La diminuzione dei prezzi favorirà ulteriormente la crescita della domanda culturale e l’aumento della attività connessa e globale.

Poiché i costi per l’acquisto di detti beni e servizi saranno deducibili , l’acquirente avrà l’interesse di esigere dalla controparte l’emissione delle fatture o scontrini, documenti necessari per giustificare la detrazione medesima. Ciò consentirà di far emergere il sommerso, che tanta parte ha nel settore (piccoli artigiani, subappaltatori, docenti privati, scuole di vario genere), creando un aumento di gettito, grazie anche alla maggiore sostenibilità del costo fiscale per le imprese e gli operatori, rivitalizzati dal migliorato clima economico.

Di rilevanza, inoltre, la possibilità di:
a) crare nuova occupazione;
B) dare un vibrante impulso al mercato ed alla qualità del prodotto dell’arte, soprattutto di quella nuova e giovane;

Conoscendo le proprietà in economia del cosiddetto effetto fiducia, lo stesso semplice avviamento della discussione sui temi proposti dal presente disegno di legge, nella loro ampiezza e portata, potrebbe rappresentare di per sé fonte di legittime aspettative per il mercato, soprattutto dell’offerta, così abile in Italia (di necessità virtù) ad interpretare i mutamenti di tendenza della società del consumo e della comunità politica. Questo fattore potrebbe portare le case editrici, gli operatori educativi, i maestri del sapere, i critici d’arte, discenti e professori, famiglie e psicologi, media e intellettuali, a credere fermamente in un disegno nuovo, proprio di un Paese che ritiene il patrimonio culturale uno dei suoi valori primari, nel solco della grande tradizione letteraria italiana, anticipandone gli effetti e creando un aumento della domanda e della offerta del prodotto formativo.

Urge eliminare le divaricazioni esistenti tra le condizioni di accesso allo studio da parte dei diversi strati della popolazione, consentendo a tutti di studiare a costi inferiori rispetto agli attuali, permettendo ad ogni italiano di formare la propria preparazione generale o specifica anche fuori dall’ambito scolastico cosiddetto “ufficiale”, senza dover sopportare oneri insostenibili.

Se è vero come è vero che la forza di una nazione risiede nella sua capacità di enucleare un modello culturale autonomo ed al contempo esportabile, l’Italia deve lanciare un messaggio chiaro e forte alla Comunità internazionale, in linea con le proprie tradizioni e la propria storia, teso verso l’incentivazione dello sforzo di conoscenza ed in favore dei gruppi sociali meno abbienti e degli studenti.

 

 

I COSTI della presente legge

I costi di attivazione di questa leva sono esigui, per le seguenti ragioni:
1) l’intervento è limitato al settore poesia;
2) la deduzione è sulla base imponibile e non sull’imposta, quindi la perdita di gettito è modestissima, anche tenuto conto dell’attuale stato di crisi del settore;
3) è previsto, invece, l’aumento del gettito fiscale, a seguito dei nuovi investimenti, il nuovo reddito, le nuove aziende che potranno sorgere;
4) vi sarà la crescita del gettito IVA, sia per l’aumento dei profitti e degli scambi, sia per l’emersione di quelli oggi effettuati “in nero”.

I VANTAGGI

Molteplici gli aspetti e conseguenze positive dell’assunzione di tale provvedimento:
1) sarà il fondamento e la premessa di una nuova politica culturale nel Paese, in grado di garantire una rapida e profonda crescita del livello culturale medio dei cittadini;
2) favorirà la creazione di un mercato più maturo e meritocratico, dando la possibilità alla microimpresa di risorgere e manifestarsi alla luce del sole;
3) permetterà la nascita di una struttura aziendale vocata a produrre beni e servizi (in funzione antinflazionistica) prima che adempimenti burocratici, radicata sul territorio;
4) consentirà l’afflusso di capitali a rischio e di credito al settore;
5) darà luogo al circolo virtuoso degli investimenti in cultura ed arte;
6) creerà l’aumento del gettito fiscale complessivo, sia IVA che non IVA.
7) fornirà un’immagine del Paese, finalmente in linea con il suo passato e la sua tradizione.

 

 

 

 

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